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Energia, la Ue mette al bando le lampadine a incandescenza

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18 marzo 2009

Addio alla lampadina elettrica con il filo di tungsteno, inventata da Edison e immessa sul mercato 130 anni fa. La scomparsa sarà graduale ma ineluttabile: la Commissione europea ha adottato definitivamente, mercoledì 18 marzo, a Bruxelles, due regolamenti che prevedono la messa al bando progressiva nell'Ue delle tradizionali lampadine a incandescenza, rispettivamente per gli usi domestici e per l'illuminazione di strade, uffici industrie, e la loro graduale sostituzione con le nuove lampadine ad alta efficienza energetica, a partire dal settembre di quest'anno e fino al settembre 2012.

L'approvazione della Commissione formalizza in via definitiva una decisione, presa l'8 dicembre scorso dai rappresentanti dei governi dei Ventisette in un comitato Ue di regolamentazione, e poi avallata il mese scorso dal Parlamento europeo. Le lampadine a incandescenza non saranno più messe in commercio per fasi, ogni anno a settembre, cominciando quest'anno da quelle trasparenti da 100 Watt (e quelle smerigliate di qualsiasi potenza), per poi passare via via a quelle di consumo inferiore, fino alla totale messa al bando nel settembre 2012.
In ogni edificio pubblico, ufficio, strada, fabbrica o casa privata, le lampandine a incandescenza dovranno essere sostituite dalle lampade compatte fluorescenti (fino all'80% di risparmio), o delle alogene di nuova generazione (dal 25 al 50 per cento di minor consumo).

Entro settembre, l'industria del settore (che ha appoggiato la decisione e sta già adattando le linee di produzione e le strategie commerciali alla nuova era dell'illuminazione efficiente) non fornirà più ai punti vendita le lampade a incandescenza da 100 Watt e quelle smerigliate, di qualunque potenza (i consumatori potranno ancora acquistare i prodotti presenti sul mercato fino al loro esaurimento).

Il provvedimento Ue, in realtà, non specifica la tecnologia da sostituire, ma impone il rispetto delle classi di efficienza energetica A, B e C; e le lampadine a incandescenza sono tutte classificate nella parte inferiore della scala, come D, E o F.

La seconda fase scatterà nel 2010, sempre a settembre, quando cesseranno le forniture ai negozi di lampade inefficienti da 75W. Poi, a settembre del 2011, toccherà alle lampadine da 60W, e infine, un anno dopo, a tutte le altre (da 40, 25 e 15 Watt). Dal settembre 2012, insomma, saranno immesse sul mercato solo lampade di efficienza energetica A, B o C, indipendentemente dalla loro potenza. Quest'addio definitivo alle lampade a incandescenza consentirà, tuttavia, alcune, limitatissime eccezioni: le lampadine da frigo, da freezer o da forno, quelle usate in neonatologia e quelle per le incubatrici negli allevamenti. La decisione comunitaria prevede poi un'ulteriore tappa nel 2016, quando l'immissione sul mercato cesserà anche per le lampadine di classe C.

La Commissione europea prevede che la sostituzione delle lampade inefficienti con quelle di classe A, B e C comporterà un risparmio per famiglia mediamente pari a 25-50 euro all'anno. Nonostante il prezzo più alto dei nuovi prodotti più efficienti (per una lampadina si passa, in media, da 0,50 a 5 euro), i consumatori da una parte risparmieranno sulla bolletta elettrica (circa l'80% in meno per ogni lampadina), dall'altra potranno contare su una durata di vita delle nuove lampade molto più lunga, rispetto a quelle a incandescenza (6-10 anni invece di 1-2 anni). Durante tutto il ciclo di vita di una lampadina ad alta efficienza, il risparmio è calcolato a circa 60 euro.

Questa decisione, da sola, comporterà per l'Ue ogni anno un abbattimento di 32 milioni di tonnellate delle emissioni di CO2, un risparmio di 11 miliardi di euro sulla bolletta energetica. Entro il 2020, la riduzione del consumo di elettricità sarà di 80 miliardi di KWh, pari al fabbisogno totale del Belgio, o di 23 milioni di famiglie europee, e alla produzione annuale di 20 centrali elettriche da 500 MW.

La messa al bando delle lampadine a incandescenza è considerata in un recente rapporto McKinsey come la misura con il migliore rapporto costi/benefici fra tutte quelle che verranno prese nella politica climatica dell'Ue. La sua attuazione contribuirà significativamente al raggiungimento dell'obiettivo dell'aumento del 20% dell'efficienza energetica dell'Ue, entro il 2020, previsto nel «Pacchetto clima».

18 marzo 2009
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